“Chi non ha storia non può permettersi di sognare. L’Italia l’ha scritta, il Belgio non ha ancora esperienza. E’ stata questa la differenza”. Ecco il commento di Arrigo Sacchi a fine partita ai microfoni Rai. Una sintesi magistrale del maestro del calcio per eccellenza, il creatore dei moderni neologismi calcistici, l’innovatore per antonomasia. E poi c’è, appunto, l’altra faccia della medaglia, che parla salentino a tutti gli effetti, da Conte a Pellè. Mentre il primo un po' di storia calcistica l’ha già firmata, il secondo si sta appena facendo spazio a suon di eurogol. Il sogno di un giovanissimo ragazzo monteronese, si sta avverando o se vogliamo si è già avverato in parte. Monteroni d’altronde è un paese strano, pronto a fare “guerra” e a dividersi, ma unito nel momento in cui un suo compaesano è la “punta” di riferimento nella nazionale italiana di calcio.
Lo dimostrano i maxi-schermi che hanno tappezzato il paese, anche se, a detta di molti, ne sarebbe bastato soltanto uno per riunire insieme tutta la cittadinanza in un unico posto. Lo attestano i suoi amici di sempre del bar “Pausa Caffè”, epicentro dell’emozione, che hanno organizzato un mega-tendone per proiettare la partita. E poi Piazza Candido e Piazzetta della Repubblica, come anche il parco Adamantino (parrocchia Sacro Cuore) con i loro schermi giganti diventano anche essi la scenografia del tifo monteronese sin dalle 20:30 circa: un tifo itinerante per sperare nella vittoria della nazionale e, naturalmente, nel gol di Pellè. Al momento dell’inno di Mameli, Graziano appare commosso e determinato. Si sente il peso di quella “numero 9” azzurra e forse ancora fatica a realizzare quello che gli sta accadendo.
Eppure i progetti dell’infanzia gli avevano riservato un futuro da ballerino di successo. Il monteronese non ha però del tutto abbandonato il ballo, ha imparato infatti, ormai da anni, a danzare sul pallone meglio di molti altri, riservandosi un posto da titolare fisso in nazionale. Inizia la partita. Graziano tiene palla e ci mette il cuore in ogni azione di possesso e di ripiegamento della squadra. Si rende utile e sfiora il gol in un paio di occasioni, tenendo con il fiato sospeso tutta la popolazione che al suo tocco di testa aveva già visto la palla dentro la rete. “Graziano ci ha promesso un gol, siamo cresciuti insieme, per me sarebbe un’emozione indescrivibile”. Le parole dell’amico Andrea Raganato, che per l’occasione si è colorato i capelli del tricolore italiano, lasciano intendere tutto. Ed è proprio quando nessuno più ci credeva, che arriva il gol di Graziano, con un cross perfetto al limite dell’area di Candreva e la sforbiciata in acrobazia del talento salentino. “Un gol da enciclopedia del calcio”, commenterà subito dopo un campione del calibro di Marco Tardelli.
A Monteroni la rete di Pellè fa esplodere i festeggiamenti. Euforia totale: tappi di spumanet che saltano, occhi lucidi, abbracci, clacson impazziti, fuochi d’artificio. E c’è chi ha pensato bene di scattare delle foto o filmare il tutto, per fermare per sempre dei momenti senza precedenti e che forse non torneranno più nella storia monteronese. Un sogno. E brillano gli occhi anche e soprattutto a tutte le persone che hanno visto crescere Graziano e tutti coloro che hanno creduto in lui fin dai suoi esordi. Questa mattina Monteroni si alza più orgogliosa che mai. E’ solo l’inizio, e non poteva essere migliore. La strada è ancora lunga, ma tutto lascia sperare che, a dispetto dei pronostici della vigilia, questa Nazionale e il centravanti monteronese possano ancor di più lasciare un segno indelebile.