Fa appello a tutta la maggioranza affinché sia garantita la stabilità dell’amministrazione, che è al governo da poco più di un anno. Fratelli d’Italia e Udc, che non hanno più alcun referente in giunta, sono sul piede di guerra. E se i due partiti (che in Consiglio possono contare su tre seggi) dovessero mettere in forse l’alleanza, Manfreda sarebbe l’ago della bilancia di una maggioranza risicata, che si reggerebbe solo su 9 voti (su 17). Ma a quel punto ogni consigliere della compagine di governo sarebbe determinante per la tenuta dell’amministrazione.
Manfreda spazia a tutto campo: ribadisce l’esistenza degli accordi politici, rivendica il fatto di non aver chiesto assessorati, esprime solidarietà agli assessori “sfiduciati” ma invita l’Udc ad interrogarsi sulle motivazioni che hanno portato al rimpasto. E chiede ai malpancisti di riflettere e di non fare sgambetti alla maggioranza.
Anche perché il primo banco di prova per l’esecutivo Storino-bis sarà il Consiglio comunale, convocato per mercoledì 27 luglio alle 18, chiamato ad approvare gli equilibri di bilancio.
“Per seri motivi di salute, ad oggi non so dire - fa sapere Manfreda, alle prese con una degenza ospedaliera - se potrò prendere parte al prossimo consiglio che, come noto, rappresenta una prova fondamentale per il futuro di questa amministrazione. Il mio appello è rivolto alla coscienza di ogni consigliere e al senso di responsabilità: anche la giovane età di ciascuno di noi dovrebbe consigliare di ritenere al momento più importante la continuazione dell’esperienza amministrativa alla comprensibile amarezza per quanto accaduto. Da qui si potrebbe certamente ripartire per ristabilire giustizia politica e rilanciare finalmente la nostra comunità”.
Il responsabile di Area Popolare-Ncd esprime quindi “solidarietà agli ex assessori Mimmo Quarta e Noemi Puce, le cui posizioni - dice - ho cercato di difendere anche innanzi al sindaco in occasione delle consultazioni precedenti il rimpasto: credo che non si possa loro addebitare alcun tipo di responsabilità amministrativa, avendo profuso massimo impegno nei settori affidati. Sono stato il primo tra i candidati della lista Cambia Monteroni a consegnare nelle mani di Storino la mia delega alla candidatura e posso confermare l’esistenza degli accordi con i rispettivi gruppi politici; da ultimo dei consiglieri di maggioranza, però, non conosco i problemi riscontrati dal sindaco nell’esecutivo”.
Quindi, Manfreda aggiunge elementi alla sua analisi politica. “E’ evidente che il rimpasto abbia realizzato un forte squilibrio a sinistra dell’amministrazione comunale, ma le componenti moderate esterne al Pd dovrebbero interrogarsi circa gli errori” che hanno consentito una situazione simile, che Manfreda definisce “una sventura”. “Il mio riferimento - specifica il consigliere - non può che essere all’Udc, che giustamente oggi chiede conto delle regole della politica, alle quali è evidente che neanche il sottoscritto può sottrarsi. In mancanza di intese forti all’interno della propria area politica e, soprattutto, di contenuti sostanziali che configurino in ciascun settore un’idea innovativa di Città, è inutile rivendicare posizioni in giunta: tengo a precisare che è proprio per tale motivo che non ho richiesto al Sindaco alcun assessorato, limitandomi a rivendicare quanto fatto nelle deleghe di mia competenza”.