Lo ha ufficializzato la stessa sindaca uscente, mercoledì sera, nel corso dell’assemblea d’esordio dell’associazione politica “Monteroni Oltre” (LEGGI ARTICOLO) nata a suo sostegno. L’incontro pubblico si è tenuto nel Centro della legalità del rione dell’Assunta, alla presenza di circa 200 cittadini.
Tra il pubblico anche alcuni volti della maggioranza: l’ex assessore Vincenzo Toma e la presidente del consiglio Chiara Centonze (entrambi del Pd), l’assessore Giorgio Manfreda (Puglia Popolare), nonché Alessandro Costantini, consigliere comunale di maggioranza a Lecce (gruppo Coscienza Civica) che ha auspicato la rielezione della sindaca pur sottolineando di essere intervenuto “per amicizia e a titolo personale”. La serata è stata introdotta dalle parole dei promotori di “Monteroni Oltre”: Maria Linciano, Matteo Buonfrate e Davide Manfreda.
"Vogliamo costruire - ha detto Storino nel suo intervento finale - un programma partecipato insieme ai cittadini e tramite incontri tematici. È stato un lustro attraversato anche dalle fibrillazioni, ma soprattutto dalla bellezza e dalla condivisione dell’impegno per la comunità. Per me, come donna, non è stato facile indossare la fascia tricolore: ho dovuto lottare spesso contro le resistenze della cultura maschilista. Sono prima di tutto un medico e una madre. E per me la politica è una parentesi, sono solo di passaggio per dare il mio contributo al bene comune”. La sindaca si è poi soffermata sui “punti dell’ampio programma elettorale realizzati con impegno, onestà, trasparenza e partecipazione”. “Come ha riconosciuto anche qualche mio avversario, con l’attuale amministrazione - ha affermato - si sono spenti i fari della Procura puntati sul Comune. E questo non può che farmi onore. All’inizio del mandato ho rifiutato la proposta di creare una cabina di regia finalizzata a manovrare l’azione politico-amministrativa e a gestirmi. Non ho mai accettato e mai accetterò imposizioni del genere”. E poi ancora: “Ho fatto anche scelte sbagliate, ma in quel momento mi sembravano giuste. Abbiamo peccato pure di poca comunicazione. E soprattutto sono mancati i progetti sul fronte delle politiche sociali. Però tanto è stato fatto, non solo per le strade e le opere pubbliche ma anche per il benessere e la vivibilità, e tanto ancora c’è da fare. Ed ora è fondamentale dare continuità ad un percorso virtuoso”. Storino ha parlato inoltre della necessità del “civismo e del senso di comunità” per migliorare una città con tante risorse che per troppo tempo ha pagato lo scotto di essere “identificata come la patria della Scu”. Quindi, ha elencato le priorità del “nuovo” programma: “Il Pug da realizzare rappresenta la marcia da ingranare per favorire lo sviluppo. E poi bisogna scommettere sull’ambiente, sull’università e quindi sulla mobilità integrata e su un’idea di territorialità allargata”. In platea anche una sedia vuota: “È il triste simbolo di tanti femminicidi e della nostra battaglia contro le varie forme di violenza sulle donne che purtroppo serpeggiano anche nella nostra comunità”, ha concluso Storino.