Toni accesi, malcontento generale e gravi offese verso amministratori locali e relatori. L’incontro organizzato dal “Comitato per Monteroni”, con lo scopo di discutere sulle cause dell’aumento della Tari, ha accesso la rabbia dei cittadini. Che hanno rivolto a gran voce dure accuse nei confronti dei rappresentanti comunali. Tra le più gravi si registra sicuramente un “siete dei mafiosi” proveniente dal fondo della sala. Una miccia che ha fatto scoppiare il caos e che ha generato nuove proteste da parte dei cittadini (soprattutto di età avanzata) adirati ed irritati dall’aumento in bolletta.
La reazione di una parte dei partecipanti non è andata giù al “Comitato per Monteroni”. Tanto che il presidente Massimo Lorenzo, il giorno dopo, ha deciso di prendere di posizione: “E’ amaro constatare che il dibattito – si legge nella nota – nato con il solo scopo di informare sulle dinamiche sottese alla delicata questione dei rifiuti e non come comizio elettorale, sia sfociato in ignobili offese mosse, da parte di pochi, nei confronti dei partecipanti e dell’amministrazione comunale. Il Comitato prende le distanze dagli autori di tali aggressioni verbali nei confronti dei relatori e si riserva di informare le competenti autorità. La crescita di un paese deve necessariamente passare da un dibattito rispettoso, da un confronto costruttivo e giammai attraverso lo scontro sterile e le offese del tutto gratuite”.
Durante l’assemblea gli amministratori hanno più volte sottolineato che le cause dell’aumento del tributo derivino da inadempimenti di carattere regionale, dall’aggiunta dello smaltimento dell’organico e dalla distanza tra il comune e gli impianti (alcuni rifiuti vengono smaltiti a Statte, Massafra e Ginosa). Dei processi complessi che hanno portato a far lievitare la Tari di quasi il 25% in più per le abitazioni ed il 19% per le attività commerciali.