Una residenza disponibile, ma inutilizzata, nonostante quasi 300 studenti dell’Università del Salento non possano usufruire di un alloggio, pur avendone diritto, per la mancanza di strutture. Un paradosso.
L’esponente pentastellato accende, quindi, un faro sulla questione. E lo fa tramite un’interrogazione indirizzata agli assessori regionali con delega al Diritto allo studio, Sebastiano Leo, e alle Politiche giovanili, Raffaele Piemontese.
“Un protocollo d’intesa dell’ottobre scorso siglato tra il Comune di Lecce e l'Università del Salento, basato su un modello di governance strategica condiviso, ha escluso l’amministrazione comunale di Monteroni dal Comitato paritetico, mantenendo così, di fatto, inutilizzate strutture già pronte come l’edificio di via Trento, a Monteroni, che potrebbe ospitare almeno quaranta studenti”, denuncia Trevisi. Che poi chiede l’attuazione di un altro accordo, quello che quattro anni fa l’Ateneo ha suggellato con l’esecutivo della “Cittadella universitaria”.
“Già nel febbraio 2013 - spiega il consigliere regionale - fu stipulata tra Università del Salento e Comune di Monteroni un’intesa attraverso la quale le parti si sono impegnate a rafforzare la collaborazione per lo sviluppo del polo universitario. Nello stesso protocollo si conveniva di procedere alla firma di un contratto di comodato gratuito ventennale per l’immobile di via Trento, al fine di destinarlo a residenza o college universitario”.
Per Trevisi è quindi “necessario e opportuno creare una sinergia tra l’università e tutte le amministrazioni comunali locali che ospitano i plessi accademici, in termini di potenziamento sia degli alloggi disponibili che dei collegamenti”.
E nell'interrogazione rivolta agli esponenti della giunta Emiliano, il consigliere grillino chiede “quali siano le azioni che l’Adisu intende intraprendere per assicurare agli studenti alloggi adeguati”, e invoca “l’immediata attuazione delle previsioni contenute nel Protocollo d’intesa del 2013 tra Università del Salento e Comune di Monteroni. Vorrei sapere inoltre - conclude Trevisi - se l’Adisu abbia attivato un ulteriore confronto con l'Università del Salento e se ci sono state successive deliberazioni del Senato Accademico che definiscono azioni differenti”.