Il botta e risposta è cominciato nelle scorse settimane, quando Trevisi ha denunciato quello che ha definito uno spreco di denaro pubblico, poiché il Comune di Monteroni ha speso 5mila euro per incaricare due professionisti per un piano che aveva ricevuto gratis dallo stesso esponente pentastellato, coautore del lavoro.
“Un ente pubblico non può avvalersi di consulenze o incarichi gratuiti: lo prevede la legge”, ha ribattuto Toma (LEGGI ARTICOLO), in una nota inviata sia al sindaco Angelina Storino, che al Consiglio comunale e allo stesso Trevisi. Secondo Toma, poi, la scelta di ricorrere a “tecnici esterni è stata dettata dalla carenza di organico e anche dall’assenza di competenze specifiche interne all’Ufficio tecnico”.
Il consigliere regionale grillino però non ci sta: “Per quanto concerne la nota inviata dall’assessore Toma mi interessa evidenziare - dichiara Trevisi - che in questa circostanza l’operato dell'Amministrazione sarebbe potuto essere più conforme ai criteri di correttezza dal momento che non sono stato preavvisato che il documento, da me redatto gratuitamente, sarebbe stato successivamente utilizzato da altri professionisti; ciò tanto più se si considera che la giustificazione dell'assenza di personale era circostanza già nota all'amministrazione nel momento in cui abbiamo concordato insieme di procedere alla stesura gratuita di questo lavoro”.
Secondo Trevisi, inoltre, “non è preclusa la gratuità dell'incarico esterno poiché, contrariamente a quanto affermato dall’assessore, la giurisprudenza civile e contabile è pacifica nello stabilire che il Codice degli appalti non riporta alcun divieto espresso circa l’inammissibilità di contratti di prestazioni d'opera intellettuale a titolo gratuito. Il codice degli appalti impone solo la scelta del professionista con procedura comparativa, procedura nel caso non effettuata stante l'importo dell'affidamento. Al libero professionista quindi è consentita la prestazione gratuita per i motivi più vari”.
Il pentastellato, poi, rilancia e dichiara che “sarebbe anche opportuno capire in che modo siano stati selezionati i professionisti incaricati avendo notato che vi è un rimpallo fra dirigenti e assessore su chi ha deciso tale nomina. Considerando che buona parte del mio lavoro è stato utilizzato senza nemmeno citare la fonte originaria e che l’intento primigenio era quello di far risparmiare denaro ai contribuenti monteronesi, sarebbe opportuno ripristinare almeno parzialmente il carattere di “benevolenza” con il quale era partito questo progetto concordando con i due professionisti, in modo da chiudere in maniera pacifica la vicenda, una soluzione meno onerosa per le casse del Comune affinché parte del denaro pubblico possa essere usato per esigenze sociali”.
In conclusione, Trevisi sottolinea: “Non mi interessa che questa vicenda venga utilizzata per strumentalizzazioni politiche, in quanto sono convinto che sia necessario lavorare tutti insieme nella sola direzione dell’interesse collettivo senza pensare unicamente al proprio orticello, al fine sia di consentire economie di spesa che di sviluppare progettualità e idee negli ambiti di cui mi sono sempre occupato nel mio precedente lavoro presso l’Università”.