Fin dalla tenera età ha manifestato una certa attrazione per gli artisti più suggestivi del panorama internazionale della cultura hip-hop, oltre che una certa attitudine personale. Dopo essersi diplomato nel luglio scorso presso il Liceo artistico di Lecce, indirizzo “audiovisivo e multimedia”, ha deciso di allontanarsi da Monteroni per provare nuove esperienza. È sbarcato a Londra convinto di poter trovare la sponda giusta ove incanalare la sua vena artistica. Tuttavia, dopo qualche settimana, ha deciso di tornare in Salento per continuare il percorso interrotto prima di partire.
“Gabe è il mio alter ego – rivela il giovane artista -. Non mi presento mai, infatti, con il mio vero cognome, perché indosso continuamente una maschera. È come se 'Giorgio fotografo' fosse una persona diversa da 'Giorgio persona qualunque'. È strano da ammettere, ma nei panni del mio personaggio mi sento molto meglio”. E non è un caso se nel suo repertorio di autori preferiti figuri il nome di Luigi Pirandello, molto legato al simbolismo delle maschere e dei personaggi in continua ricerca di identità. La passione di Giorgio per le arti figurative non poteva che svilupparsi quindi tra i banchi di scuola: “frequentavo le elementari – continua Gabe - ed ero particolarmente attratto dalle immagini dei libri di testo. Non avendo ancora gli 'attrezzi del mestiere' per fotografare mi limitavo a riproporre le figure ricopiandole su fogli di carta. La passione per la fotografia è arrivata in seguito. È stato come dar vita ad un cartone animato. L’amore per il cinema è nato, invece, molto tempo prima. Da piccolo amavo continuamente guardare film e farmi delle domande sulle tecniche di regia”.
Crescendo ha iniziato a sfogliare ed ammirare le fotografie di David Talley, Kyle Thompson, Giulia Bersani, “Iosonopipo”, Oliviero Toscani, ed i quadri di Magritte, assumendo al tempo stesso una ferma e personale idea di arte: “Per me il fotografo - spiega Giorgio - ha il duro compito di cogliere gli aspetti della vita quotidiana nascosti agli occhi della normalità. Io ad esempio sono innamorato del corpo umano. Sono convinto che l’uomo sia una macchina biologicamente perfetta e che il corpo stesso, oltre al viso, sia un ottimo mezzo per trasmettere emozioni. In ogni cosa ci sono milioni di oggetti che nessuno nota. E soprattutto, ci tengo a ribadire che ognuno di noi ha una vena artistica. Molto spesso però non è l’artista che cerca l’arte, ma il contrario”. Sulla sponda cinematografica, invece, ha dimostrato fin da subito interesse per il maestro Stanley Kubrick, il pluripremiato Lars von Trier e successivamente per il giovane canadese Xavier Dolan: “sono grandi maestri, a partire da Kubrick, il pioniere del cinema. Nulla è scontato, tutto ha uno schema ben preciso.”
Ed alla domanda se Lecce ed in particolare Monteroni è attenta a valorizzare i talenti artistici risponde così: “A Lecce vi è una mentalità molto chiusa – replica Gabe - anche se ci sono molte persone competenti per parlare di arte. Tutto rimane all’oscuro di tutti. Lecce non è una città aperta alle novità, si viene subito etichettati. Monteroni, invece, a livello artistico ha una peculiarità tutta sua, ma le istituzioni non sono sempre attente a valorizzarla”.
Poi è arrivata la breve esperienza nel Regno Unito. La voglia di conoscere nuove terre e nuove dimensioni e di affrontare nuove avventure ha spinto Gabe a trasferirsi Oltremanica, precisamente a Londra senza riscuotere però i successi sperati: “Londra mi ha insegnato tanto, soprattutto a volare basso. Trovarsi da solo in una grande città è sicuramente l’ideale per crescere caratterialmente, ma dal punto di vista artistico restringe un pò gli orizzonti. Tutto sommato non posso lamentarmi, son tornato in Salento con buone idee da portare avanti”
E per quanto riguarda i suoi obiettivi e progetti futuri: “l’obiettivo – conclude Gabe – è quello di portare la mia arte sempre più in alto. Per il futuro ho in programma una web-series ed un progetto musical-cinematografico. Speriamo che tutto vada bene, sento di aver veramente tanto da mostrare.”.