Le azioni possono riguardare molestie verbali, aggressioni fisiche, persecuzioni, generalmente attuate in ambiente scolastico.
Oggi la tecnologia consente ai bulli di infiltrarsi nelle case delle vittime, di materializzarsi in ogni momento della loro vita, perseguitandole con messaggi, immagini, video offensivi inviati tramite smartphone o pubblicati sui siti web tramite internet.
Il bullismo diventa quindi cyberbullismo, che definisce un insieme di azioni aggressive ed intenzionali, di una singola persona o di un gruppo, realizzate mediante strumenti elettronici (sms, mms, foto, video, email, chatt rooms, istant messaging, siti web, telefonate), il cui obiettivo e quello di provocare danni ad un coetaneo incapace di difendersi.
La storia dal titolo “Fede, l’app ed il suo nuovo amico” è a cura di Marco Alfredo Arcidiacono, infermiere presso l’Ospedale Maggiore di Parma, e del monteronese Giovanni Maria Scupola, infermiere presso il “Vito Fazzi” di Lecce.
L’e-book, gratuito e facile da scaricare, potrà essere richiesto tramite email al seguente indirizzo di posta elettronica: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.