ha chiesto alla segretaria comunale Maria Celeste Conte, figura responsabile della prevenzione della corruzione, di sottoporre determine e delibere dei primi 18 mesi di amministrazione comunale all’Anac, l’autorità nazionale guidata da Raffaele Cantone. Una richiesta sottoscritta dai 9 componenti della maggioranza. Un atto politico, più che altro, visto che tali poteri-doveri rientrano già nelle prerogative della responsabile comunale della prevenzione della corruzione. “Siamo d’accordo con questo documento, ma le nostre firme non compaiono semplicemente perché non siamo stati in nessun modo coinvolti”, ha lamentato l’ex assessore Mimmo Quarta (gruppo misto) parlando anche a nome di Noemi Puce e Tiziana Lezzi.
La presa di posizione dell’esecutivo giunge a pochi giorni dalla precedente assise del 28 dicembre, durante la quale il consigliere di opposizione Massimiliano Manca (Volontà Popolare) riportò alcuni passaggi (LEGGI ARTICOLO) dei report semestrali nei quali la stessa segretaria avrebbe sottolineato “irregolarità e violazione di norme e principi di trasparenza” fino ad arrivare ad evidenziare che “l’amministrazione ha agito in totale assenza di bandi”.
E lo stesso Manca è finito nel mirino della maggioranza. Sotto un fuoco di fila di domande, al consigliere di opposizione è stato chiesto di svelare la provenienza di “atti coperti dal requisito della segretezza”.
“Essendo una materia così delicata, il consigliere Manca dovrebbe contestualizzare e dire a chi erano indirizzate queste missive, altrimenti lascia passare l’idea che questa amministrazione stia agendo fuori dalle regole e in contrasto con le norme anticorruzione”, ha detto il capogruppo di maggioranza Giorgio Manfreda.
Duro anche l’assessore Vincenzo Toma: “Saremo i primi - ha riferito in aula - a controllare e verificare i contenuti. Tant’è che abbiamo chiesto preventivemante alla responsabile anticorruzione di segnalarci o inviare gli atti all’Anac per verificarne la legittimità, così come ha fatto il sindaco Raggi a Roma. Tuttavia, è una questione di legalità, legittimità e trasparenza: c’è una legge che obbliga i responsabili di ogni settore a mantenere la segretezza. Il consigliere Manca come è venuto a conoscenza di quella missiva? Da chi l’ha avuta? Si tratta di atti visionabili solo dopo formale richiesta. E non risulta che siano pervenute istanze. Ci sono procedure da rispettare. Altrimenti, l’Ente ha agito fuori dalla norme di legge sulla segretezza. E per completezza di informazione, Manca dovrebbe dire anche a chi erano dirette quelle lettere”.
Toma ha poi annunciato di aver fatto richiesta di accesso agli atti, così come l’ex assessore Puce che ha inoltrato istanza per visionare i report semestrali della responsabile anticorruzione del Comune.
“È una situazione paradossale. Invece di soffermarsi sui contenuti così preoccupanti - ha replicato Manca - si contesta la forma o la procedura. È strano che l’amministrazione chieda conto al consigliere di minoranza in merito ai controlli previsti dal regolamento sulla trasparenza, quando dovrebbe essere proprio l’esecutivo, e prima ancora la presidente del Consiglio che è destinataria di tutte quelle relazioni, a informare i cittadini e la massima assise comunale”.
La segretaria, dal canto suo, non ha né confermato, né smentito di aver sollevato quei rilievi, riservandosi di verificare la documentazione.
Intanto, sulla vicenda è intervenuto anche l’ex vicesindaco e dirigente provinciale di Fratelli d’Italia, Giuseppe Mancarella: “Dopo le censure mosse dal segretario generale, credo - si legge in una nota - che il sindaco Storino abbia il dovere con la massima urgenza di portare tutte le delibere di sua conoscenza in Procura e non pensare a querelare il suo ex assessore (Puce, ndr) per aver dichiarato che la trasparenza era un punto fondamentale del programma elettorale”.
Tornando al Consiglio comunale, dopo che le comunicazioni hanno assorbito gran parte dell’adunata, è stato approvato all’unanimità l’unico punto all’ordine del giorno, su cui ha relazionato l’assessore all’urbanistica Piero Favale: la delibera riguardava lo schema di convenzione per la partecipazione al bando del Ministero dell’Ambiente nell’ambito del programma di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro.
Durante il dibattito, l’ex assessore Quarta ha proposto l’istituzione immediata della “Zona 30” nei pressi delle scuole del paese (limite di 30 km orari), mentre il consigliere di opposizione Marcello Manca (Città attiva) ha richiamato l’esecutivo sulla necessità di un piano traffico e di attivarsi per chiedere l’aumento delle corse giornaliere dei mezzi di trasporto. L’ok, tuttavia, è stato unanime. Assenti al Consiglio tre esponenti della minoranza: Lino Guido, Mariolina Pizzuto e Oreste Paladini.