A seguito del taglio dell’erba in un terreno comunale adiacente agli appartamenti, gli inquilini si sono ritrovati a tu per tu con ratti di ogni tipo e dimensione.
“Tra topi e blatte non si può stare. Nonostante il caldo torrido, siamo costretti - accusa Daniela De Luca, che abita a ridosso del campo incolto - a tenere porte e finestre chiuse per evitare che entrino in casa. Siamo sigillati nelle nostre abitazioni. Hanno tagliato l’erba ma non hanno fatto la disinfestazione. E ora ci ritroviamo con vere e proprie pantegane che sfilano sotto il nostro naso. Per non parlare degli scarafaggi. È una zona che soffoca nel degrado. Qui vivono anche bambini, anziani e disabili. È una situazione inaccettabile”, sostiene la donna, che parla a nome degli inquilini delle case popolari di via Archita da Taranto. E non si tratta soltanto di una questione che attiene al decoro urbano. I residenti, infatti, lanciano l’allarme anche e soprattutto sulle condizioni igienicosanitarie dell’intera area.
Intanto, ieri mattina un giovane di 29 anni, nel tentativo di applicare un veleno per topi, è stato quasi “assalito” da uno dei ratti che gironzolano in quel terreno. Il ragazzo è scivolato per lo spavento, e per via di alcuni cocci di vetro si è ferito ad un braccio. Per lui quattro punti di sutura. Nervi a fior di pelle dunque per gli abitanti del quartiere che fanno appello ad Asl e Comune affinché si trovi “una soluzione che garantisca condizioni civili e decorose per chi vive nel rione”. E gli inquilini minacciano anche di scrivere al prefetto.