Era ricercato per due rapine che in queste gli sono costate una pena pari a cinque anni di reclusione che continuerà a scontare in carcere. Due “colpi” compiuti nel giro di 24 ore, tra il 5 e il 6 aprile del 2015, insieme ad un complice non ancora identificato dagli inquirenti. Lorenzo entrò in azione prima all’interno di un’abitazione estiva di Ugento: si impossessò di posate, generi alimentari e di una porta in alluminiò. E quando fu sorpreso sul fatto dai padroni di casa per guadagnarsi la fuga impugnò una zappa e con l’attrezzo agricolo minacciò i proprietari, padre e figlio. Stesso copione il giorno dopo, il 6 aprile di un anno fa, in quel di Casarano: il 40enne rubò una Nuova Fiat 500 dal giardino di un’abitazione. Alla guida l’ignoto complice, lui sul sedile del passeggero. E mentre stavano per allontanarsi a bordo del mezzo rubato, il proprietario si posizionò sul cofano della 500 nell’intento di sventare il furto. A quel punto il malvivente che era al volante ha accelerato e sterzato bruscamente sballottando a terra la vittima. Rapina aggravata in concorso e ricettazione le accuse nei suoi confronti. E tramite il suo avvocato, il penalista Stefano Pati, il 40enne è riuscito ad ottenere dal gup Simona Panzera il patteggiamento a cinque anni con esclusione della recidiva aggravata contestata dal pm Maria Vallefuoco. E ciò gli ha evitato una pena ancor più pesante. Nello stesso procedimento risulta imputata la compagna Angela Ricchello, di Monteroni, difesa dall’avvocato Massimo Bellini, che nel corso dell’udienza preliminare è stata rinviata a giudizio. Il processo si aprirà il 24 novembre prossimo. La donna dovrà rispondere esclusivamente del reato di ricettazione (in concorso con Lorenzo) per aver custodito merce rubata: un computer, un televisore, 13 infissi in alluminio, un coltello da cucina, generi alimentari tra cui 13 chili di pesce congelato, una coscia di prosciutto San Daniele, un pezzo di lardo, salumi vari e una bottiglia di gin, oltre a borsoni e racchette da tennis.
Intanto, proprio un mese fa, allo stesso Lorenzo gli è stata notificata dietro le sbarre una nuova ordinanza di custodia cautelare. E quindi nuove accuse. E anche in questo caso è spuntata l’ipotesi di reato di ricettazione. Tuttavia, è stato lo stesso Lorenzo ad andare oltre confessando non solo di aver custodito mezzi rubati, ma anche di aver commesso i furti. Ha ammesso gran parte delle proprie responsabilità durante l’interrogatorio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari Giovanni Gallo. Ecco l’elenco delle accuse mosse dalla Procura, che si aggiungono alle altre imputazioni per cui era già detenuto: aver custodito cinque mezzi (tre auto, una motozappa e una moto) - rubati tra il 23 gennaio e il 22 febbraio (giorno dell’arresto) a Galatina, Lequile, Soleto e Villa Convento-, oltre ad una somma di denaro ritenuta provento di una rapina.