La giocata d’oro è stata effettuata martedì 10 maggio, alle 17,42. Il fortunato ha puntato 20 euro. Ha giocato tre numeri sulla ruota di Firenze: 3, 15, 81. E li ha azzeccati in pieno. Cifre che lasciano spazio all’immaginazione: una data di nascita o comunque importante? O tutt’altro? E perché Firenze? Chissà. Di certo c’è che il cliente è andato a colpo sicuro. Si fidava di quei numeri. Era quasi certo che non l’avrebbero tradito. Ha sfidato la sorte con estrema convinzione e ha vinto quasi 85mila euro. Che peraltro è stata la vincita più alta d’Italia per quanto riguarda il concorso di quel martedì. Un terno secco. Brividi che solo il fascino misterioso del caro vecchio gioco del Lotto sa regalare: non è solo questione di fortuna tout court, come per i Gratta&Vinci. Non è solo caso o destino. Per le estrazioni è quasi un rituale: ci vuole “ispirazione” nel selezionare numeri e ruota. E quelle scelte nascondono sempre un perché. Intanto, non è la prima volta che la dea bendata fa tappa nella ricevitoria all’ingresso del paese. “Ma questa - spiega il titolare Diego Manca - è la vincita più alta di sempre nella mia attività per quanto concerne il Lotto, che è ormai un gioco di nicchia”. Al momento, chi è stato baciato dalla fortuna (uomo o donna che sia) non si è fatto ancora vivo. È un monteronese o un avventore di passaggio? “Il martedì - spiega Manca - c’è più movimento, rispetto al giovedì o al sabato. In molti, ad esempio, vengono anche dall’Università: studenti o fuorisede che lavorano nelle vicine facoltà. Ma è difficile fare un’ipotesi. In ogni caso, beato lui”.