Fusione con “Due Palme”: la nuova vita della Cantina sociale

Rinasce a nuova vita la storica cantina di Arnesano-Monteroni che sorge a cavallo dei confini tra i due paesi, lungo la provinciale Lecce-Porto Cesareo. Una seconda vita che sarà accompagnata dal brand “Due Palme”, cantina cooperativa più grande del Mezzogiorno.

Nei mesi scorsi, l’acquisizione per incorporazione da parte di “Cantine Due Palme” di Cellino San Marco: una fusione decisa all’unanimità dalle assemblee dei soci di tutte e due le coop. E ora, concluso l’iter amministrativo, venerdì 10 giugno si è svolta la cerimonia di inaugurazione alla presenza di numerosi cittadini di Monteroni, Arnesano e dei paesi limitrofi: un bagno di folla che ha rievocato i bei tempi della Cantina sociale. Il taglio del nastro è stato affidato al sindaco donna di Monteroni, Angelina Storino. Al battesimo del nuovo corso erano presenti le autorità locali, altri sindaci della zona (Arnesano, Monteroni, Carmiano, San Pietro in Lama) e ovviamente il presidente di “Due Palme”, Angelo Maci, insieme ai vertici dell’azienda brindisina leader nella produzione vinicola e ai componenti del Cda, tra cui l’agronomo Angelo Martino, presidente della Cantina negli ultimi 30 anni. Con l’apertura ufficiale del nuovo wine store tornerà a splendere quindi uno snodo fondamentale per il commercio e per la promozione del territorio a pochi chilometri da Lecce, lungo un’arteria stradale che collega al mare e ai luoghi turistici. La cantina Monteroni-Arnesano vide la luce 56 anni fa, il 13 aprile del 1960, quando i soci fondatori - soprattutto braccianti agricoli - si ritrovarono nell’ex cinema Don Orione di Arnesano alla presenza del notaio Antonio De Pace. Il suo parto fu un evento pubblico: una Cantina ispirata ai principi della Riforma agraria e che nasceva dal basso, per volontà del popolo. «Nelle scorse settimane - commenta il presidente Maci - abbiamo incorporato la cantina storica di Arnesano Monteroni e una doc importante: il tutto nell’ottica di far crescere la grande famiglia di Due Palme con una grande attenzione allo sviluppo socio economico del territorio. La politica di incorporazione delle altre cantine rientra in uno spirito di grande rispetto verso l’identità delle singole realtà produttive e subito dopo di valorizzazione delle stesse. Non arriviamo come conquistatori, ma con professionalità e umiltà per ridare valore alla storia. Perché il vino non si può tenere slegato dalla sua identità e dalle sue radici. E in questo caso parliamo di una storia importante iniziata nel 1960. Cinquanta nuovi soci - aggiunge il numero uno di “Due Palme” - sono entrati a far parte della grande cooperativa di Cellino san Marco: nella serata inaugurale è stata grande l’emozione di riaprire i battenti di uno storico luogo in cui negli anni passati il vino è stato prodotto, raccontato e celebrato». Nuovo look, intanto, per la Cantina: la struttura, dove si svolgeranno le fasi di trasformazione e produzione, è stata ammodernata e riqualificata. Nuovi allestimenti,  punto vendita e showroom. Un’opera di make-up che ha interessato anche l’area verde che abbraccia l’impianto e che diventerà un parco attrezzato. Riapre, dunque, al pubblico un luogo storico che torna alla fruibilità non solo dei consumatori locali, ma che si offre come spazio anche per i tanti turisti che ogni giorno in estate affollano il tratto stradale che collega Lecce alla marina di Porto Cesareo.

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