La cerimonia di intitolazione si è svolta ieri, 30 ottobre, in occasione del decimo anniversario della fondazione della sezione di Guagnano dell’Associazione nazionale della Polizia di Stato. È stato quindi proprio il prefetto Gabrielli, insieme alla vedova e ai figli di Barba, a scoprire la targa commemorativa in ricordo del poliziotto, situata all’ingresso della sezione Anps di via Tarentini, che rende onore al maresciallo caduto sul campo: “Sacrificò la sua vita per difendere i valori di libertà e democrazia. Fulgido esempio di dedizione al dovere”.
Una cerimonia toccante per ricordare un eroe. «Disarmato e quindi in una condizione di minorità», come ha voluto sottolineare il capo della Polizia di Stato nel corso del suo intervento, il maresciallo di pubblica sicurezza cercò di sventare una rapina nell'ufficio postale della sua Monteroni. Barba quindi non si tirò indietro, pur essendo fuori servizio. «Riaffermando quindi un principio prezioso e fondamentale e cioè che si è poliziotti sempre», ha rimarcato Gabrielli. In una piazza gremita di gente (tra cui anche tantissimi piccoli studenti) erano presenti, tra gli altri, il prefetto Maria Teresa Cucinotta, il questore Andrea Valentino, l'ex procuratore di Lecce Cataldo Motta, il presidente nazionale dell'Anps Michele Paternoster, il presidente locale Anps Giuseppe Verdoscia, il sindaco di Guagnano Dino Sorrento.
LE FASI DELLA TRAGEDIA
Era il 15 giugno 1982. Giuseppe Barba, che quel giorno era libero dal servizio, si rese conto che era in corso una rapina nelle Poste del suo paese, Monteroni. Il poliziotto, nonostante fosse disarmato, non esitò a raggiungere l’ufficio postale e a fronteggiare i malviventi: si scagliò contro uno dei criminali ingaggiando una colluttazione nel corso della quale riuscì quasi ad avere la meglio. Anche il secondo rapinatore si lanciò però contro il poliziotto in borghese, permettendo al complice di rialzarsi e di esplodere un colpo di pistola che ferì gravemente il maresciallo. Giuseppe Barba aveva 49 anni. E dopo 40 giorni di agonia, morì in ospedale il 25 luglio 1982.