del cantiere di Piazza Italia che sorge sulle macerie dell’ex Cinema.
L’assemblea ha visto la partecipazione dell’Assessore all’Urbanistica Piero Favale, dell’assessore ai Lavori Pubblici Tommaso Leucci, e dei consiglieri di maggioranza e opposizione, Giorgio Manfreda e Massimiliano Manca.
Il Movimento monteronese ha esposto le criticità connesse al cantiere illustrando l’iter seguito al fine di ottenere una rendicontazione sullo stato di sicurezza dello stesso; per tale motivo il MaS ha provveduto alla raccolta di cento firme debitamente protocollate presso gli uffici del Palazzo di Città ed ha interpellato direttamente il Prefetto a fine giugno del 2016.
Dopo oltre un anno, raggiunta nuovamente la Prefettura, i componenti del MaS sono venuti a sapere che lo stesso Prefetto ha per ben due volte sollecitato il Sindaco a dare risposta alle istanze, che invece sono rimaste senza riscontro.
Argomento, questo del cantiere, - come evidenziato dal MaS - mai affrontato nei consigli comunali né dalla maggioranza né dall’opposizione, ma oggetto di una riunione, a porte chiuse, della Commissione di Trasparenza e Vigilanza che ha trattato l’argomento il 27 settembre scorso.
In merito alla riunione della Commissione, il consigliere Manca Massimiliano, Presidente della stessa, ha dichiarato che ciò è dipeso dal rispetto del regolamento, ma che i verbali di tale riunione saranno resi pubblici nei prossimi giorni.
L’assessore Favale è poi intervenuto sullo stato attuale della controversia tra la ditta e il Comune. Lo stesso ha dichiarato che a luglio 2016 è giunta presso l’Ufficio Tecnico la documentazione che attestava il rispetto delle norme di sicurezza del cantiere.
Questa comunicazione lascia perplessi i componenti del MaS, alla luce del fatto che il Comune ha diffidato, dopo circa un anno, la ditta appaltatrice a rimuovere il cantiere.
Assessore e consiglieri presenti hanno sottolineato come i regolamenti edilizi hanno un ruolo preponderante nella risoluzione della questione che non è soltanto politica.
Il focus della riunione fortemente voluta dal MaS assume altri toni in merito alla definizione della politica e del suo ruolo per il benessere e nell’interesse della comunità. C’è chi asseriva, come i componenti del MaS, che ci sono le condizioni affinché le parti politiche possano essere determinanti e chi invece rimaneva della convinzione che un’ingerenza in un fatto tecnico potrebbe avere ripercussioni che vanno a svantaggio di tutti.
I tempi per la risoluzione della questione cantiere restano quindi ancora lunghi, mentre ferma è l’intenzione del MaS di non “smantellare” il proprio interesse tanto da presentare un accesso agli atti con la promessa di aggiornare la popolazione nei prossimi due mesi sulle procedure da seguire successivamente, ossia rivolgersi alla Procura della Repubblica per interessare anche la magistratura del "Cantiere Piazza Italia" semprecché la diffida non sortisca qualche effetto.