E la dirigente scolastica Lory Natale li saluta con una lettera aperta. Chiude la sua carriera la direttrice dei Servizi amministrativi, Giuseppina Miri, in servizio a Monteroni dal primo settembre 2008. E insieme a lei vanno in pensione anche gli assistenti amministrativi (ovvero il personale di segreteria) Luigi Rizzo, Annarita Costantini, Adriana Alba e Assuntina Caione.
A tutti e cinque i neopensionati, la preside ha dedicato un’affettuosa lettera aperta che riportiamo di seguito.
“Carissime amiche Giuseppina, Annarita, Adriana, Assuntina, caro amico Luigi, dopo tanti anni di lavoro trascorsi fianco a fianco è giunto il momento per voi tanto atteso e agognato della pensione, e mi accorgo di come il tempo sia volato e di quanto importanti siate stati tutti voi colleghi di lavoro. Con voi ogni giorno abbiamo condiviso tempo, spazi, tante preoccupazioni, pensieri ed aspirazioni che a lungo andare ci hanno trasformato in una vera e propria famiglia, una "seconda famiglia".
E quando un componente della "seconda famiglia" va in pensione, lascia dentro implacabilmente una sensazione di vuoto e cercando e leggendo colgo al volo le parole di un grande narratore ebraico, Isaac Singer, che dice: “Il futuro non è ancora arrivato e non è dato prevedere cosa porterà. Il presente non è che un attimo e il passato è un’unica lunga storia”. E questa storia insieme la dobbiamo raccontare perché fa parte di tutti noi, perché ha attraversato la mia e le vostre esistenze cambiandoci come persone, professionisti, come madri, padri, colleghi, amici. Nel fermare delle brevi considerazioni rifletto che gran parte della nostra vita è stata ed è scandita dal lavoro: il desiderio di fare bene e crescere nel lavoro con quel tocco giusto di ambizione che serve a migliorarsi per affrontare meglio le responsabilità che dal lavoro derivano; il tempo libero e la vita privata sono scanditi dal lavoro, il tempo per e della famiglia, per gli affetti, per le tappe della vita, le ricorrenze, gli eventi più o meno importanti, più o meno felici, appuntamenti che la vita ogni giorno ci pone davanti. E sempre più il lavoro unisce le persone che abitano i suoi spazi e scorre quel tempo della quotidianità fatto di scambio di affettuosa stima, incontro, scontro, confronto e conforto. Questo sono stati i nostri anni vissuti insieme e adesso… il tempo del riposo. È la vita, con il suo decorso dove tutto ha un inizio e una conclusione. È giunto per voi il tempo dei sudati e giusti egoismi, il tempo per assaporare il valore e il piacere della scelta libera in una bella giornata di sole. È nel tempo della quotidianità, l’occasione di godere del presente, è occasione di alleggerimento della mente dai pensieri e dai doveri per godere della vita come per una bella favola che nessuno di noi sa cos’è e che ci riserva sorprese e gioie. È questo il mio semplice augurio. Tanta buona vita a voi tutti! Con autentico affetto”.