Ritornando a mons. Colonna. Paparella: riferimento importante per più generazioni

Le luci si sono spente da circa un mese ma ancora riecheggiano i numerosi discorsi dedicati alla figura di Mons. Salvatore Colonna (1921 – 2003) in occasione dell’intitolazione in suo onore dell’Istituto Comprensivo Primo Polo di Monteroni.

Nell’atrio della scuola è ben visibile la targa in cui emerge il nuovo logo e il nome dell’insigne monteronese affinché tutti possano prendere piena consapevolezza dell’atto d’amore verso una persona “particolarmente attenta verso gli itinerari educativi più attuali ed efficaci” come affermava il cardinale Salvatore De Giorgi nel ricordare la figura dello studioso e del cattedratico quale suo “indimenticabile e indimenticato Educatore durante l’anno scolastico 1945-1946”.

Il discorso dell’alto prelato merita un attento approfondimento poiché ha posto in evidenza la vita di un uomo che generosamente ha contribuito ad “indicare il futuro della sua Città nella prospettiva di una società educante”. Il cardinale si esprime così: “[…] A me sembra come una risposta concreta ad una vibrante e impegnativa esortazione che si legge nel libro del Siracide: «Facciamo l’elogio degli uomini illustri. Essi furono uomini di fede e le loro opere giuste non sono dimenticate, come una preziosa eredità lasciata ai posteri. I loro corpi furono sepolti in pace ma il loro nome vive di generazione in generazione per sempre. I popoli parlano della loro sapienza, l’assemblea ne proclama la lode»”.

Un altro contributo importante è stato offerto dalla Lectio Magistralis tenuta del prof. Nicola Paparella, docente emerito di Pedagogia presso l’Università del Salento. Il professore ha esordito presentando “l’identità essenziale di don Salvatore”: “È stato punto di riferimento per l’intera sua famiglia, per la Chiesa di Lecce, per la sua città e per quanti lo hanno conosciuto (studenti, docenti, sacerdoti)”. Ha poi illustrato, successivamente, i temi della sua ricerca: i grandi pensatori, la Chiesa (questi due legati alla figura del Rosmini), la famiglia e la città con le relative pubblicazioni note nel mondo della pedagogia. Paparella ha voluto evidenziare un argomento caro al Colonna: la pedagogia sociale, un interessante percorso di studi di cui don Salvatore fu il pioniere ed esponente di spicco di quel tempo; si è voluto soffermare soprattutto sul ruolo educativo della società.

Un contributo finale è stato offerto da mons. Adolfo Putignano, arciprete di Monteroni nell’evidenziare l’impegno civile ed ecclesiale profuso da Colonna per la propria cittadina. Così si è espresso: “Avendo studiato i ruoli della famiglia, della scuola e delle diverse strutture sociali nella società educante e considerando la cultura come importante dimensione della sua personale scelta vocazionale, egli ha realizzato il servizio ecclesiale con convinta e generosa dedizione alla Parrocchia Matrice e alla Confraternita dell’Immacolata”.

Monteroni ha scritto una pagina importante della sua storia per ricordare un uomo che ha contribuito a costruire una pagina della sua storia.

 

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