La “sfida” del sorriso, il maestro Prima ai docenti: “La vostra classe come un’orchestra”

Per una giornata provate a sorridere a tutti”. È questa la sfida lanciata dal musicista Claudio Prima ai docenti che hanno partecipato all’incontro sul tema “All’unisono - Strumenti per una didattica per l’inclusione attraverso la musica”.

L’occasione è stata offerta nel nono appuntamento del corso di formazione per docenti “Paesaggi di bellezza…attivazione degli apprendimenti” organizzato dall’Istituto Comprensivo Primo Polo di Monteroni di Lecce, presso l’Aula Magna di via Mazzini, con il patrocinio della Federazione Nazionale Maestri del Lavoro d’Italia, Consolato Provinciale di Lecce e dell’Università del Salento.

Il corso è curato dalla segreteria organizzativa della professoressa Patrizia Carignani. Claudio Prima è leader e ideatore di numerosi progetti di indagine sulle ‘musiche di confine’ fra i quali BandAdriatica, Adria, Tabulè, Tukrè, Manigold. È organettista, cantante, compositore e autore di colonne sonore. Nel 2008 è ideatore e promotore per la BandAdriatica del progetto “Rotta per Otranto“, esperimento di viaggio e ricerca delle musiche d’Adriatico che diventa un film documentario e un cd dal titolo “Maremoto”.

Dal 2010 è solista dell’opera contemporanea Oceanic Verses di Paola Prestini, con cui si esibisce al Barbican Centre di Londra, al Pace Shimmel di New York e al Kennedy Center di Washington DC. Dal 2011 è ideatore e direttore della “Giovane Orchestra del Salento”, un ensemble di quarantacinque giovani musicisti salentini con cui pubblica un film documentario intitolato “Il volo” e un cd dal titolo ‘Essere terra’. Dal 2012 è assistente musicale della Notte della Taranta, prima con Goran Bregovic e poi con Giovanni Sollima. Ha un’intensa attività discografica e ad oggi conta più di ottanta presenze in pubblicazioni discografiche italiane ed internazionali. Il maestro ha voluto condividere la straordinaria esperienza nell’ideare, formare e dirigere la Giovane Orchestra del Salento poiché rappresenta un vero successo formativo della strada che conduce all’inclusione.

È stato un itinerario alternativo che ha sviluppato un intenso circolo virtuoso: si è ricevuto tantissimo perché è stato donato altrettanto” così ha continuato. Prima ha fortemente rilevato l’importanza dell’accettare prima se stessi, come effettivamente siamo, soprattutto “le nostre parti meno belle” per poi successivamente “autoselezionarlo”. Solo dopo aver affrontato tale “scoglio” si può donare agli altri il meglio di sé “al fine di migliorare e curare la relazione con l’altro, poiché l’altro è come noi”.  La vostra classe deve essere pensata come un’orchestra affinché ognuno alunno possa contribuire all’esecuzione attraverso il proprio talento”. Tale esortazione ha permesso a Prima di indicare il vero ingrediente che ha dato vita alla sua orchestra: “la magia del sì”; nella fase delle audizioni il maestro ha ritenuto di far partecipare tutti i cento ragazzi iscritti; ogni strumentista ha potuto suonare i brani dal suo punto di vista tecnico-esperienziale poiché veniva dato loro uno spartito personalizzato che ha contribuito a far crescere in tutti un clima positivo e accogliente.

Il clima è il vero volano dell’apprendimento”, ha voluto fortemente sottolineare insieme all’accettazione dell’altro. “L'intervento del maestro Claudio Prima - ha concluso la dirigente scolastica Maria Rosaria Manca - ha ribadito un concetto fondamentale per la scuola italiana e cioè che nel percorso di apprendimento ciascun alunno ha diritto a tempi, strategie, percorsi che permettano il raggiungimento di competenze utili per affrontare con serenità la sfida occupazionale. Già il documento Miur “La via italiana dell'inclusione” aveva evidenziato la necessità di trasformare la scuola italiana in un'esperienza inclusiva in cui ogni alunno trovi spazio per esplicitare al meglio il suo "sapere". In sostanza "non uno di meno" non come slogan ma come scelta per rendere più umana e solidale la nostra società”.

Il prossimo incontro si terrà sabato 8 aprile presso il sito archeologico “Rudiae” con l’intervento dell’archeologo Pio Panarelli sul tema ”Archeologia di Paesaggi e di Memoria della Terra di Mezzo: strumenti e percorsi”.

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