Processo all'Innocente. Il cd del nuovo musical di don Giuseppe

In questi giorni esce il cd di don Giuseppe Spedicato dal titolo “Processo all’Innocente” e noi lo incontriamo per parlare di quest’ultimo lavoro e della sua passione per i musical, ci accoglie con molto piacere e disponibilità e ci racconta così le sue esperienze:

”Innanzitutto iniziamo col dire che è da 23 anni che faccio musical, prima a livello amatoriale con i giovani della parrocchia sia a Melendugno, sia a San Lazzaro sia a Novoli, che a livello professionale a Roma, con l'ultimo grande progetto “Non abbiate paura” su Giovanni Paolo II che sta andando ancora oggi in replica in Svizzera, dopo aver girato tutta l'Italia e la Germania.”

Ma da cose nasce l’idea del musical e con quale obiettivo?
L’idea è sempre stata quella di avvicinare le nuove generazioni alla realtà nostra ecclesiastica, non attraverso i soliti strumenti come l’annuncio, la catechesi, ecc...ma con forme completamente diverse. Da piccolo mi domandavo come mai in tutte le parrocchie ci fosse un teatro e ciò mi ha fatto percepire che in realtà il teatrino parrocchiale nasce proprio come esigenza di comunicazione, dove dietro al teatro un ragazzo, che vive le situazioni tipo l’essere introverso o particolarmente sensibile, attraverso la recitazione e stando insieme con gli altri supera queste problematiche a livello personale e si mette in discussione. Inoltre, io credo, in teatro nel momento in cui noi riceviamo dei consensi o delle critiche ciò porta a  mettere a nudo se stessi di fronte alla realtà di quello che è il pubblico. Mi piace l’idea del musical ma soprattutto l’idea di portare questi rappresentanti, questi modelli, questi esempi di vita che generalmente sono esempi di santità, perché tante volte vengono visti come delle persone che sono totalmente distanti da noi. In scena ho portato Madre Teresa, Francesco, Chiara di Dio, ma mancava un anello direi essenziale. La passione di Cristo che sto progettando è quella presentata dal punto di vista del processo, molto spesso ci si sofferma sui momenti della passione, della crocifissione, della morte e  io mi sto cimentando a mettere in risalto il processo, che cosa è veramente accaduto quella notte tra il giovedì e il venerdì santo. L’ho fatto soprattutto in una realtà completamente diversa, non più rifacendomi alle Requiem di Mozart o ad alcuni modelli o archetipi che ormai sono stati già rappresentati ma ad una musica completamente più vicina alla realtà giovanile e ho messo dentro un po’ di rap, un po’ di musica degli anni’ 90, anni ‘70 e addirittura anni ‘60, ho voluto abbracciare vari generi musicali perché credo che ad essere bambini non ci si stanca mai.

Cosa è importante nell’arte del teatro?
Quando noi rappresentiamo qualche cosa in teatro credo che la cosa più ’importante sia toccare il cuore delle persone. Proprio questa mattina incontrando la madre abadessa le ho detto che tra le tante citazioni su cui mi piace soffermarmi quando realizzo un’opera è quella di Gino Landi che per me è stato un maestro a livello di teatro internazionale, il quale mi disse:-Fino a quando senti emozione in quello che scrivi e in quello che fai, scrivi, crea spettacoli, il giorno in cui non sentirai più nulla scendi dal palcoscenico e chiudi il sipario.- E avendo avuto anche come motivo di soddisfazione l'aver rappresentato il mio lavoro davanti al Pontefice nella canonizzazione di Giovanni Paolo II e di Giovanni XXIII, nell'auditorium in Via della Conciliazione, e ricevendo tanti consensi e tanti meriti credo che questi siano una grande soddisfazione personale.

Indubbiamente la figura di Giovanni Paolo II ha avuto un grande rilievo per la chiesa e per il mondodegli ultimi 30 anni circa, ma preicsamente da cosa nasce la scelta di fare un musical proprio su questo grande uomo?
Nel corso di questi 23 anni con ragazzi di terza media e di primo superiore ho portato in scena “Forza venite gente”, “Madre Teresa” e “Chiara di Dio” poi mi sono fermato e ho voluto cimentarmi nello scrivere appositamente un musical tutto mio su Giovanni Paolo II perché mi sentivo un debole nei suoi confronti e sapendo che lui era un amante del teatro e avendo la soddisfazione di averlo conosciuto di persona per ben 6 volte, di cui l’ultima volta prima della sua morte in cui mi ripromisi di scrivergli qualcosa di importante. Questo è accaduto nel 2010 quando ho fatto la prima nazionale e nel 2014 ho rappresentato il musical a livello professionale a Roma come prima mondiale.

Ci sono dei progetti per il futuro?
Certo, come si suol dire l’appetito vien mangiando e dopo questa esperienza mi sono cimentato a scrivere una trilogia "Frammenti di vita...su un palco" dove in un certo senso spiego alle nuove generazioni che cos'è per me il teatro. In questa trilogia ho messo 4 capitoli: un musical che ho scritto e recitato personalmente "Un'alba per noi", poi come secondo capitolo ho scritto "Non abbiate paura", dove racconto la storia di questo incontro con il pontefice, e nella terza parte "Processo all' Innocente" che era scritto ma ancora non composto ne musicalmente ne dal punto di vista artistico. Il cd "Processo all' innocente" appartiene al terzo capitolo di quel progetto che non è stato ancora rappresentato ma nel frattempo ho creato le musiche, le basi, e credo che a Pasqua prossima realizzerò il progetto musical vero e proprio con gli artisti che non so ancora se saranno ragazzi, professionisti, attori, ancora sto valutando le tante circostanze. Il percorso  si concluderà poi con un altro filone che sarà quello di presentare un progetto su Agostino che realizzeremo nel 2018 nell'arena di Verona.
È un progetto che mi porto da diversi anni e ho il desiderio questa volta di partire innanzitutto dai miei ragazzi perchè i ragazzi ti danno delle soddisfazioni che sono ovviamente diverse da quelle che ti danno i professionisti e anche perché a Monteroni ho già creato un evento, La Befana. Questo evento l'ho fatto soprattutto per i bambini più piccoli, ma diventerà importante non soltanto per l'intera cittadinanza e proprio l'altro giorno parlandone con le autorità competenti come l'Unione dei Comuni, il Gal, Valle della Cupa, stiamo facendo un gemellaggio con la chiesa ortodossa russa moscovita perchè abbiamo scoperto che anche lì c'è un personaggio simile alla nostra che si chiama Babuschka. Siamo in fase di progettazione perché l'evento di Monteroni cresca e diventi un appuntamento per tutti i bambini non soltanto di Monteroni ma del bacino dell'intero Salento e anche sponsorizzato dalla Rai a largo raggio. Tutto ciò perché sento il desiderio forte, essendo un monteronese doc dalla nascita, di dare un impulso a questa comunità, ognuno di noi ha dei talenti e tante volte questi talenti sono racchiusi dentro se stessi, io vorrei che invece di farli imputridire nella chiusura egocentrica di persone che ce li hanno e non li fanno emergere, ho il desiderio di incontrare queste persone e far venire fuori il meglio che hanno dentro di se. Ma se progetto della befana è per i bambini, e vuole coinvolgere le scolaresche non solo di Monteroni ma anche dei paesi limitrofi, questo musical lo vorrei fare con i giovani, è una scommessa, non so cosa ne raccoglierò però sento forte questo desiderio perchè dovunque sia andato i giovani mi hanno sempre dato una man forte e partendo magari dalle scuole medie superiori e coinvolgendo un po' dei nostri ragazzi che già in parrocchia ci sono, anche dopo l'esperienza del campo scuola che ha visto coinvolti una quarantina di ragazzi, allora credo che sia arrivato il momento per metterli in gioco, ovviamente saranno accompagnati, probabilmente da alcuni professionisti. Insieme con loro voglio creare questa volta una miscela esplosiva tra persone che magari calcano il palcoscenico da diversi anni con persone che sono neofiti sul palcoscenico e credo che questa sia una miscela che funziona perchè a Monteroni i talenti, le qualità ci sono e vorrei dare anche una svolta dal punto di vista teatrale. Dopo aver fatto teatro dappertutto e dopo 23 anni di ordinazione sacerdotale sono tornato nel mio paese dove vedo che ci sono anche tante belle compagnie teatrali in questo territorio e allora perchè non crearne una tutta nuova stimolati dal parroco e con la presenza dei nostri ragazzi?

A questo punto non ci resta che farle un grande in bocca al lupo per tutti i bei progetti che ci ha anticipato!
Grazie mille, e per qualunque altra informazione si può visitare il mio sito www.giuseppespedicato.com

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