Nell’omelia, don Giuseppe ha ricordato i tratti più importanti di questi anni, il cammino fatto, sottolineando spesso che l’affetto travalica i confini parrocchiali. Che la comunità cammina con passo deciso solo se ha lo sguardo fisso sull’Unico Pastore.
Alla fine dell’Eucarestia, un momento di festa nella cordiale semplicità che caratterizza tutto ciò che sorge spontaneo dal cuore. Se da una parte vi era un grande “grazie” scritto col cioccolato e impresso come un sigillo sulla torta che la comunità ha voluto offrire a conclusione della serata, dall’altra vi erano i sorrisi, gli abbracci, la gratitudine di coloro che sono stati per questi anni i destinatari del ministero sacerdotale del sacerdote monteronese che il 9 ottobre prossimo celebrerà il suo 25° anniversario di ordinazione.
Un dono per la liturgia: una casula per la messa, nel ricordo della comunità del Sacro Cuore e per celebrare il giorno del suo giubileo sacerdotale.
“Dall'esperienza della Casa della Befana – così si è espresso un parrocchiano durante il discorso di saluto alla fine della messa - alla realizzazione di un nuovo tabernacolo e di un luogo di preghiera più intima all'interno della nostra aula liturgica. Da un nuovo confessionale alla collocazione di nuove luci e strumenti di amplificazione e alla pitturazione della chiesa per una più decorosa celebrazione liturgica, abbiamo visto la parrocchia muoversi, camminare avanti, nella direzione del magistero di Papa Francesco a te tanto caro e nel solco delle indicazione date dal Sinodo Diocesano indetto dall'amato e mai dimenticato Mons. Ruppi che ti ordinò sacerdote 25 anni or sono”.