che per dieci anni ha ricoperto anche la carica di sindaco della città campana.
La proposta è arrivata nel corso della visita a Monteroni che si è svolta domenica scorsa (LEGGI ARTICOLO) sulla tomba del missionario redentorista, a 50 anni dalla sua tragica e prematura scomparsa.
Lo stesso Donato era uno dei “ragazzi” del progetto sociale ed educativo che nel 1967 (tramite l’associazione “Gioventù alfonsiana paganese”) padre Franco ha avviato in quel di Pagani, dove intanto sta per sorgere un monumento dedicato al frate originario di Monteroni.
Dopo il momento di raccoglimento davanti alla tomba del religioso, che l’arciprete don Adolfo Putignano ha definito come “un apostolo della quotidianità”, la delegazione campana si è spostata in chiesa Madre per la celebrazione della messa. Al termine poi l’incontro a Palazzo di Città. A rappresentare l’amministrazione comunale c’erano la presidente del consiglio Chiara Centonze, la vicesindaco Sonia Martino e il consigliere Giorgio Manfreda.
Quindi, l’abbraccio con Nello Scigliuzzo, il fratello di padre Franco, e i familiari. Momenti di forte emozione anche per l’ex sindaco Donato, che ha poi lanciato l’idea del gemellaggio. “Una proposta che porterò all’attenzione del consiglio comunale di Pagani. Padre Franco mi ha trasmesso l’importanza dell’ascolto - ha affermato - e dell’approccio critico e mai dogmatico, soprattutto in politica. Era un fratello maggiore, un porto sicuro. Un missionario con un’apertura mentale a 360 gradi, capace anche di ironia e leggerezza”.
Tra i ragazzi di padre Scigliuzzo giunti a Monteroni, anche il saggista anticamorra Isaia Sales, autore di numerosi libri, editorialista de “Il Mattino” e docente di “Storia della criminalità organizzata nel Mezzogiorno d'Italia", deputato per due legislature e sottosegretario al Tesoro nel primo governo Prodi. “Padre Franco - ha raccontato Sales nel suo intervento a Palazzo di Città - ci ha cambiato e allargato la vita. Probabilmente, senza di lui la nostra esistenza sarebbe stata più chiusa. Siamo stati fortunati ad incontrarlo sul nostro cammino. Siamo in debito con lui e merita tutto il nostro riconoscimento. Padre Scigliuzzo non era rituale. Era un uomo di rottura in quell’epoca. Per lui essere cattolici voleva dire cercare Dio negli altri, impegnarsi per gli altri. Ci ha insegnato che Dio è altruismo. E con questi valori ha formato una classe dirigente della città. Il suo fu un messaggio rivoluzionario: riunire, ad esempio, uomini e donne era qualcosa di assolutamente innovativo. In lui si intravedeva il mistero della bontà. Era un buono inquieto e aveva fretta di vedere il bene realizzarsi. Padre Franco ci ha spinto ad un impegno sociale straordinario. Gli dobbiamo molto”, ha concluso Sales.