Si tratta di un manichino che raffigura un’anziana signora vestita di stracci e di nero. È il simbolo della Quaresima appena iniziata, periodo di penitenza, astinenza e austerità, dopo i bagordi carnascialeschi.
La vecchietta di pezza ha il capo coperto da uno scialle, tra le mani la lana da filare, immagine del tempo che trascorre, e una “marangia”, un’arancia selvatica che con il suo sapore acre rappresenta la sofferenza. Ritorna così una antica usanza popolare, tra costume e leggenda, che a Monteroni si rinnova puntualmente da circa vent’anni grazie all’impegno di alcune signore di via Zara che tengono in vita questo rito folcloristico.
La quaremma rimarrà appesa ad un filo, sospesa tra un balcone e l’altro, per i quaranta giorni di Quaresima, ovvero fino al triduo di Pasqua, quando il pupazzo della vecchia vestita a lutto sarà bruciato: un rogo di purificazione che darà inizio ad un tempo nuovo e di gioia inaugurato dalla domenica di Risurrezione.