Un unico grido, un'unica voce per dire “no” a tutte le mafie. “Noi vediamo, noi sentiamo, noi parliamo”: recita così una parte dello striscione che i ragazzi dell’Istituto Comprensivo S.Colonna hanno appeso questa mattina all’esterno del plesso scolastico di via Gramsci. Un gesto per ricordare e non dimenticare la strage di Capaci di 25 anni fa. Erano le 17:58 del 23 maggio 1992.
Un boato rompe il silenzio. Palermo è ad una manciata di chilometri. All’altezza dello svincolo di Capaci si alza una colonna di fumo densa e nera. Quattrocento kg di tritolo aprono una voragine che risucchia l’auto guidata dal giudice Falcone, uccidendo Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. L’impatto è violentissimo: il magistrato e la moglie Francesca Morvillo moriranno in ospedale.
Il ricordo è ancora vivo. Ed è uno stimolo in più per tutti coloro che hanno deciso di combattere la mafia. Pensavano di ucciderli. Invece, li hanno resi immortali.